Saperi e sapori
Peppe Triolo: lo chef dispensatore di saperi e sapori della cucina trapanese
di Mario Liberto
29/06/2016
Peppe Triolo lo conobbi una decina di anni addietro, non aveva la barbetta d’artista e il peso non superava i 75 kilogrammi.
Era molto loquace, non certo come ora, la sua sicurezza, la professionalità e soprattutto i numerosi consensi, conquistati attraverso svariate manifestazioni gastronomiche, lo rendono sicuro, professionale e con mille esperienze da raccontare.
Peppe è uno chef vero, uno che dopo avere frequentato l’istituto alberghiero di Erice, intelligentemente, è rimasto nella sua città puntando a valorizzare ed impersonare la cucina territoriale trapanese, quella di mare e di terra, diventandone così, non solo l’interprete, ma anche il
testimonial.
La sua creatività gastronomica è legata alla conoscenza dei prodotti tipici locali, ma anche dei produttori: dalla semola del suo pregiatissimo
cuscus, alla suadente ricotta dei suoi cannoli “salvavita”, allo stuzzicante pomodoro pizzutello di Paceco, al prelibato aglio di Nubia (Paceco).
Da buon trapanese è un buon intenditore anche di pesce. Di ogni specie ne decanta le virtù e le sue eventuali doti gastronomiche.
La sua è una lunga vita di lavoro, e quando gli si chiede da dove nasce questo sapere, ridendo risponde: “Dal lavoro quotidiano, dalla mattina alla sera, senza fermarsi mai e dall’amore per questo mestiere: dispensatore di sapori e di profumi della millenaria cucina di Sicilia”.
Chi lo conosce ne apprezza la sua spontaneità, generosità, caparbietà, ma anche la sua professionalità, un uomo inarrestabile pieno d’iniziative e di progetti.
Numerosissime sono le sue partecipazioni a manifestazioni nazionali e internazionali: l
a Fiera Artiginale di Milano, Food&Book di Montecatini Terme, Agri&Tour di Arezzo, Cibus di Parma, Il salone del gusto di Torino, ecc. Ovunque Peppe incanta, prima con le sue dissertazioni culinarie, e poi, con i profumi e sapori della sua arte gastronomica sfoggiando piatti capaci di “raccontare” il sapere del suo territorio.
Un “sapere antico” che ha saputo riadattare e rilanciare ad una sempre più attenta platea internazionale del gusto, proponendo una cucina territoriale unica e irripetibile, che non teme confronti.
Cucina di terra e di mare. Cucina di campagna e di città. Cucina contadina e nobiliare, insomma la celeberrima cucina trapanese.
Il suo stile creativo è molto semplice, armonioso, familiare che manifesta anche nella fantasiosa presentazione delle portate.
Triolo è chef, ma anche consulente tecnico alimentare e formatore, soprattutto in arte bianca: con la pasta non teme confronto alcuno.
“Filu di pasta” è il nome del suo frequentatissimo locale di Guarrato (Trapani), meta di migliaia di clienti che tenta in maniera certosina di soddisfare con amabilissimi piatti cotti e da cucinare.