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A HUGH JOHNSON E GIV: IL PREMIO INTERNAZIONALE VINITALY 2008 .

04/04/2008

 Premiata quest’anno la divulgazione come strumento di conoscenza del vino, ma anche la capacità imprenditoriale di un Gruppo di grandi dimensioni che ha saputo valorizzare nel mondo le peculiarità dei tanti vigneti italiani Verona, 4 aprile 2008 - Sono il giornalista-scrittore Hugh Jhonson e il Giv – Gruppo Italiano Vini i due nuovi nomi dell’albo d’oro del Premio Internazionale Vinitaly. Il riconoscimento, nato nel 1996, vuole premiare l’impegno di chi, imprenditore, giornalista, azienda, si è particolarmente distinto a livello internazionale in favore del settore vitivinicolo. Autore dal 1977 della guida dei vini per eccellenza, Hugh Johnson – si legge nelle motivazioni del premio -, “con l’eleganza stilistica che lo contraddistingue, è riuscito a tradurre l’aulico linguaggio enoico rendendolo alla portata anche dei non addetti ai lavori in tutto il mondo. Dalle pagine del suo “Libro dei Vini” tascabile, l’eloquente wine-writer inglese ha appassionato lettori di ogni dove ad un mondo, quello del vino, che più di tutto rappresenta un’arte”. Il Gruppo Italiano Vini è il più importante Gruppo vitivinicolo italiano, al quale viene riconosciuto il merito di “aver saputo valorizzare la storicità delle 14 tenute di proprietà situate nelle zone vitivinicole più prestigiose d’Italia, evidenziando le tipicità dei suoi 1.250 ettari di vigneti e mettendo in risalto le peculiarità dei diversi terroir che li contraddistinguono, con l’obiettivo, fin dalla sua nascita, nel 1986, di contribuire alla valorizzazione del vino italiano migliorandone la diffusione, la conoscenza e l’immagine nel mondo”. Un obiettivo raggiunto anche grazie all’acquisizione, negli anni ‘90, di tre tenute nel Sud Italia, in Basilicata, Puglia e Sicilia. Oggi, il Gruppo Italiano Vini fattura quasi 300 milioni di euro, produce 85 milioni di bottiglie ed esporta il 70% della propria produzione in tutto il mondo. “Un successo conseguito oltre che attraverso la qualità dei propri prodotti anche grazie alla capacità del Gruppo e degli uomini che lo guidano, di affrontare le sfide del mercato, adeguando continuamente le proprie strategie e puntando al controllo completo della filiera assicurato dagli importanti investimenti sulle proprie filiali all’estero”. Grazie alla sua dimensione ed alla sua struttura, diversa da tutte le altre aziende del settore, il Gruppo Italiano Vini è diventato uno dei protagonisti assoluto dell’affermazione del vino italiano nel mondo. I premiati 2008 entrano in un Albo che rappresenta il meglio dell’enologia mondiale: Marvin Shanken direttore editore di Wine Spectator (premiato nel 1996), Nicolò Incisa della Rocchetta (1996) l’inventore del Sassicaia, Corinne Mentzelopoulos (1997) amministratrice di Chateaux Margaux, Lucio Tasca d’Almerita (1997), Robert Mondavi (1998), Pablo Alvarez (1999) titolare della Vega-Sicilia, l’astigiano Aldo Conterno (2000), l’australiana Cantine Penfolds di Magill (2000), Carlo Bonomi Campanini dell’azienda vitienologica italiana Sella&Mosca di Alghero (2001), le Cantine Trapiche-Peñaflor di Coquito Maipu Mendoza in Argentina (2001), l’astigiana F.lli Gancia & C. (2002), la tedesca Keller (2002), Gianni Zonin (2003), la californiana Kendall Jackson International (Usa, 2003), la Mastroberardino SPA (2004), la spagnola Segura Viudas (2004), le Cantine Giorgio Lungarotti (2005), il regista Alexander Payne (2005), a cui sono seguiti nel 2007 Vittorio Moretti presidente del gruppo Terra Moretti e Hannes Myburgh della sudafricana Meerlust Estate.