Itinerari e turismo enogastronomico

Viaggio della lentezza, Coimbra. Di Gianmarco Murru.

13/04/2008

 Il Portogallo è un piccolo paese al confine dell’Europa occidentale, con una faccia sull’oceano atlantico e l’altra sulla terra ferma della penisola iberica. Non è un posto da cui ci arrivano molte notizie, anche se negli ultimi dieci anni c’è stato un vero e proprio risveglio dal punto di vista culturale, economico e anche sportivo con alcuni campioni che ritroviamo anche in Italia. La “Lusitania”, ossia terra di lingua lusofona, è ancorata saldamente alle sue radici storiche. Quell’ultimo lembo d’Europa, che ci permette di guardare l’infinito dell’Oceano, è diviso a metà tra la difesa della sua indipendenza culturale e la voglia di confrontarsi con le varie tradizioni europee. I portoghesi sono da molti secoli attenti osservatori dei fenomeni del mondo esterno, si informano su tutto ciò che succede oltre confine. Il Portogallo è ricco di tradizioni popolari. A volte originarie del paese, altre volte sono il retaggio di varie dominazioni, quella araba e quella spagnola in particolare. Volevo evidenziare una tradizione portoghese molto antica e assolutamente autoctona: le residenze universitarie di Coimbra, risalenti al medioevo. L’Università di Coimbra è la terza in ordine di nascita in Europa, e quindi nel mondo. Nella città universitaria di Coimbra, vista la continua affluenza di studenti si decise per decreto regio di riservare alcuni alloggi agli studenti che non avevano mezzi per studiare. I più meritevoli ottenevano la casa sotto il pagamento di una retta simbolica che gli permetteva di poter affrontare il corso di studi. Queste residenze continuarono ad esistere nella stessa forma fino agli inizi del 1900, quando alcuni gruppi di studenti si riunirono e decisero di fondare una sorta di comunità libera. Le residenze si trasformano in “Republicas” per ricordare gli ideali repubblicani di libertà e fraternità. La prima repubblica di Coimbra risale al 1933. Republica Casa da Nau, o Prà qui stão Le republiche sono state realtà molto vive politicamente nel decennio tra gli anni sessanta e settanta, nell’organizzazione della resistenza alla dittatura. La Republica è una casa di studenti dove tutti condividono spazi, discussioni, proposte e spese di sussistenza. Sarebbe una Casa dello studente come molte altre al mondo, se non esistesse una tradizione secolare. Ogni repubblica ha una sua storia e una sua ideologia, rispettando così gli ideali democratici per cui sono nate. Le regole rispettate all’interno della casa sono state decise negli anni cinquanta da un comitato, che ancora oggi decide sui cambiamenti delle regole o sulla costituzione di nuove Republicas. Queste festose comunità studentesche esercitano ancora oggi una certa influenza sulla vita politica del Paese, ma soprattutto mantengono la loro missione originaria, ossia fare in modo che anche i ragazzi più disagiati possano studiare e laurearsi nella prestigiosa Università. Intorno all’edificio medievale della Facultade de Direito, si snodano decine di viuzze che ci portano nella parte vecchia della città, nel quartiere che prende il nome dalla sua cattedrale a Sé Velha (Cattedrale vecchia). Durante la visita al quartiere si possono gustare i piatti tradizionali nelle famose Tascas, le nostre antiche osterie dove ancora oggi gli studenti passano le loro serate a cantare e a bere il vino tipico della zona, il Vinho verde o il famoso Licor Beirão. Di solito il proprietario della Tasca produce da se ogni cosa che vende. Da non perdere il piatto tipico della regione, la Chanfana, stufato di capra cotta nel vino rosso per almeno 6 ore nel forno a legna. Altra “Tasca” altro piatto con Os Carapauzinhos fritos, frittura di pesce ottima che si può gustare dappertutto, insieme al piatto nazionale O bacalhao, il baccalà, a cui è dedicata una ricetta per ogni giorno dell’anno. Si dice in Portogallo che “a Coimbra si studia, a Porto si lavora, a Lisbona ci si diverte”. Penso che si possa far tutto in ogni città. Di Coimbra si dice anche che “le cose durano solo una notte”, e per un popolo così legato alle tradizioni è quasi una minaccia! Però è vero, la notte ci si può perdere nei meandri della citta vecchia, in locali modernissimi dove si suona ottimo jazz, spostarsi di dieci metri e trovare qualcuno che canta la serenata alla sua innamorata, o trovarsi invitati ad una festa in casa o, ancora meglio in un “Republica”. Il Portogallo è una nazione ancora da scoprire, i suoi abitanti sono restii a presentarsi all’esterno. Ma esiste una quantità di musica e letteratura che non è ancora stata scoperta all’estero. Gli autori più famosi certo, i Pessoa, Saramago, i fadisti Madredus. Ma c’è molto, molto altro. Esiste un famoso cantante pop, Sérgio Godinho, che la mattina fa di mestiere il magistrato! La cantante americana Suzanne Vega, racconta del suo tour in Portogallo con piacere e con stupore per essere stata ricevuta dal Presidente della Repubblica che si complimentò per il suo lavoro. C’è un’enorme rispetto per l’arte. Coimbra è facilmente raggiungibile, dista un’ora da Lisbona e da Porto. Si può visitare, per avere una idea generale, il Portogallo dei piccoli dove si vede tutto ciò che di bello esiste nel paese, ed è tanto! Gianmarco Murru