Notizie e Recensioni
LA TENUTA DI CA’ CORNIANI A CAORLE
di Leonardo Felician
26/09/2018
Genagricola è la più estesa azienda agricola italiana con oltre 8000 ettari coltivati su tutta la penisola dalla Calabria al Piemonte, più altri 5000 in Romania. Ca’ Corniani, a pochi passi da Caorle, nel Veneto orientale, è la più estesa tra le 25 aziende agricole di una società con più di 160 anni di storia e con 50 milioni di euro di fatturato.
Nel 1851 il veneziano Daniele Francesconi, tornato dall'esilio dopo i falliti moti insurrezionali della Repubblica di Venezia del 1848 intravvide una fiorente attività agricola nei 1770 ettari acquatici di laguna retrostante Caorle, una cittadina con una storia più che millenaria alle spalle, ma ridotta a un borgo di pescatori di poche anime dall’imperversare della malaria. I lavori della prima e più importante bonifica privata nella storia d’Italia proseguirono intorno al 1880 con la canalizzazione delle acque e la costruzione di un nuovo impianto idrovoro, oggi restaurato ed adibito a piccolo museo in mezzo alla tranquillità della tenuta estesa nel frattempo da acquisizioni successive. Completata la bonifica idraulica a partire dal 1884 furono abbattuti i vecchi "casoni" di paglia, che ancora oggi si possono vedere sui canali rimasti di laguna nei pressi di Caorle tra Porto Falconera e la Brussa, sostituendoli con fabbricati in muratura. La terra fu popolata da famiglie di agricoltori e accanto agli alloggi fu costruita una moderna cantina, recentemente ristrutturata, diventando così un’impresa agricola modello condotta direttamente in economia e contraddistinta da un'attività diversificata, con prevalente coltura della vite.
Oggi la cantina di Ca’ Corniani è anche un centro di visita e fa da vetrina per i dieci 10 marchi di vini non solo prodotti in loco, ma provenienti da tutta Italia. La linea di maggior prestigio è la piemontese Bricco dei Guazzi, con un’etichetta in particolare, l’Albarossa da poco in catalogo che promette grandi soddisfazioni per la cantina. Incrocio tra Nebbiolo e Barbera, quest’uva è nata per fondere le migliori caratteristiche dei due vitigni: vigorosa in vigneto, viene potata per dare vita a vini che dimostrano tutta la potenza e il calore dei rossi piemontesi. Dopo la vendemmia manuale le uve vengono pigiate e diraspate con macerazione in grandi vasche d’acciaio. Dopo la fermentazione malolattica, il vino viene posto in barrique per 6 mesi e successivamente in botti da 30 ettolitri per altri 12 mesi con affinamento finale in bottiglia di almeno 4 mesi. Ne risulta un vino di colori rosso rubino intenso, con aromi di mirtillo e piccoli frutti a bacca rossa mescolati con aromi di caffè tostato e cuoio.
Info
www.genagricola.it
www.caorle.eu