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A Cagliari la prima Masterclass senses italesse
di Gianluca Spanu
16/12/2019
A Cagliari la prima Masterclass senses italesse e presentazione ufficiale del calice "sartoriale" Tailormade VSG, studiato appositamente per i vini #Vermentino prodotti nei vari terroir della #Sardegna e da utilizzare in anteprima al 1° Concorso Internazionale del Vermentino che si terrà a Cagliari il 17 e il 18 febbraio 2020, organizzato da APS Promo Eventi.
Si è svolta a Cagliari il 12 dicembre 2019 presso l'Hotel Regina Margherita la bellissima e interessantissima Masterclass di italesse condotta magistralmente dal Project Manager dott. Paolo Lauria. Una prima masterclass, svoltasi la mattina, è stata dedicata al personale di sala e bar dell'Hotel Regina Margherita alla presenza del direttore dott. Renato Barbon.
La seconda masterclass con 28 persone, si è svolta dalle 15,30 alle 19,30 ed era riservata principalmente agli enologi, che hanno risposto in maniera massiccia, grazie alla preziosa e attiva collaborazione tra l'italesse e l'Assoenologi Sardegna, mediante il loro Presidente Regionale, Mariano Murru.
Questo ha permesso di avere alla Masterclass senses, anche la partecipazione del direttivo Assoenologi della Sardegna.
Tra i partecipanti anche l'enologo Giovanni Pinna, Presidente del Consorzio di Tutela del Vermentino di Sardegna e l'enologo Aldo Buiani, direttore del Consorzio di tutela del Malvasia di Bosa.
Hanno partecipato inoltre:
la stampa specializzata; un rappresentante delle associazioni di sommelleria: AIS e FIS; un rappresentante dell'ONAV e gli organizzatori del 1° Concorso Internazionale del Vermentino (Mario Bonamici e Andrea Campurra) che si terrà a Cagliari il 17 e il 18 febbraio 2020.
La masterclass, dopo una presentazione di alcune slide del progetto senses italesse, ha avuto inizio. Ogni ospite aveva di fronte a sé una tovaglietta personalizzata italesse senses con 4 bellissimi e importanti bicchieri e quattro ciotole che contenevano separatamente:
petali di rosa, pepe nero, bastoncini di cannella e tabacco.
La prima prova di analisi sensoriale vedeva interpreti i petali di rosa messi nel bicchiere n° 1: la prova serviva a valutare l'intensità del profumo a bicchiere fermo, il quale, per la sua forma già faceva emergere il profumo; poi, facendo roteare i petali nel bicchiere, il profumo di amplificava nettamente. Si passava successivamente a versare, nel secondo bicchiere i petali di rosa, per poi proseguire allo stesso modo sino al terzo bicchiere. A quel punto si traevano le considerazioni e tutti si trovavano concordi nel dire che nel terzo bicchiere i profumi non solo erano più intensi ma, decisamente più eleganti e complessi. Dopo aver valutato a fondo le sensazioni olfattive dei tre bicchieri, i petali venivano versati nel quarto bicchiere. Si è proseguito quindi, con gli altri prodotti a fare le stesse prove. In ogni calice il profumo si manifestava sempre diversamente, ma alla fine, il calice n°3 il masterclass 90 era quello che all'unanimità dava maggiori sensazioni. Alla fine, tutti i prodotti che erano stati versati nel quarto calice, un masterclass 70, venivano presi in esame e il calice si dimostrava all'altezza di far sentire in armonia tutti i profumi dei quattro prodotti.
Si è passati quindi alla degustazione di un Pinot Nero dell'Alto Adige il Meczan della Tenuta J. Hofstätter in tre diversi calici: uno studiato soprattutto per vini bianchi, uno adatto sia ai vini bianchi e rossi e il masterclass 90, studiato per vini rossi e bianchi decisamente strutturati. È risultato, anche in questo caso all'unanimità, che il calice che in tanti pensavano adatto al Pinot Nero in realtà faceva emergere anche note non piacevoli, mentre il calice studiato per i bianchi di grande struttura, ma anche adatto a certe tipologie di vini rossi esaltava la qualità del Pinot Nero da tutti i punti di vista dell'analisi organolettica.
Quindi, il dott. Paolo Lauria faceva notare ai presenti che non bisogna pensare che un bicchiere per rossi possa sempre andare bene; è la ricerca e lo studio della forma e dell'altezza che spesso fanno la differenza. Infatti , spiegava che un bicchiere varietale è difficile pensarlo per un vino prodotto dallo stesso vitigno in tante parti del mondo, in quanto ogni terroir regala poi dei vini totalmente diversi.
Si è passati alla prova su tre calici diversi, degustando uno Chardonnay siciliano dell'Azienda Planeta decisamente complesso. Qui si è scoperto che il terzo bicchiere, il masterclass 90 creato per grandi rossi strutturati, ma adatto anche ai bianchi di grande struttura, risultava per tutti i partecipanti quello che faceva emergere la grande qualità del vino.
Il dott. Lauria ha quindi spiegato che è possibile creare, mediante la ricerca, un calice varietale, ma solo se questo è legato ad un vino prodotto in una singola regione, pur con i suoi vari terroir. Questo è possibile e contribuirebbe ad esaltare le caratteristiche del vino in armonia con l'alcolicità, la morbidezza, la sapidità e il profilo dei profumi e degli aromi retrolfattivi.
Ha così spiegato che per realizzare questo, bisogna creare un bicchiere "sartoriale" e ha raccontato che è quello che si è fatto in italesse per creare il calice Tailormade VSG. Ha quindi raccontato che tutto è partito dall'idea dell'esperto in analisi sensoriale Angelo Concas. Egli ha proposto all'italesse di creare un calice per i vini Vermentino prodotti in Sardegna, da utilizzare per il 1° Concorso Internazionale del Vermentino. Continua il Dott. Lauria: "l'italesse ha accolto l'idea di Angelo e abbiamo iniziato quindi ha scambiarci pareri su che forma, capacità, larghezza e apertura del bevante dovesse avere questo calice. Ci siamo trovati d'accordo in tutto e, con l'apporto dell'ingegnere che ha realizzato il disegno, si è quindi passati alla fase di produzione di un prototipo di calice soffiato a bocca e lavorato totalmente a mano. Una volta ottenuti i prototipo abbiamo fatto delle prove di degustazione con una serie di cinque Vermentino della Sardegna molto importanti; a questo punto è venuto anche Angelo Concas a fare le degustazioni con me e ha confermato che il risultato che volevamo era stato raggiunto in pieno".
Si è infine arrivati alla prova di degustazione di tutti i vini Vermentino di Sardegna e Vermentino di Gallura portati dagli enologi. Anche in questo caso sono stati utilizzati tre calici italesse, il terzo era appunto, il Tailormade VSG.
La cosa stupefacente è stata che tutti i Vermentino degustati hanno trovato maggior eleganza ed equilibrio nel calice Tailormade VSG. Gli enologi, insieme agli altri partecipanti, hanno riconosciuto il prezioso lavoro svolto da italesse nel concepire un calice capace di valorizzare al meglio le caratteristiche dei Vermentino prodotti in Sardegna.
La masterclass italesse è stata anche l'occasione per scambiarsi gli auguri di buone festività. A tal fine gli enologi avevano portato degli spumanti brut di Vermentino che sono stati degustati nel calice Sparkle, ideato con sette punti laser, sei a giro del fondo e uno centrale. Questi punti laser permettono allo spumante di far risalire il perlage e allo stesso tempo favorire l'ossigenazione che permette di esaltare i profumi.