Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
04/08/2008
Dopo anni di sperimentazione e di produzione finalmente anche sui Colli Berici nasce un gruppo di produttori che valorizzeranno il più autoctono di tutti i vitigni vicentini: il Tai Rosso. Si chiamava Tocai Rosso di Barbarano fino a prima del divieto dell'uso del nome dei cugini europei ungheresi. Oggi è Tai il nome e non lo sostituisce in maniera proprio fonicamente adeguata. Ma ci abitueremo... Le aziende agricole Dal Maso, Le Pignole e Piovene Porto Godi hanno siglato il giorno 28 luglio un documento nel quale si impegneranno a produrre e commercializzare un certo tipo di Tai Rosso. Un vino di struttura che proviene da anni si prove in vigneto e ricerca anche genetica sui cloni di questo vitigno. Tai Rosso che proviene dalla stessa famiglia dei Cannonau Sardi, Grenache Noir francesi. Un vitigno che in queste terre è sempre stato vinificato e, tutt'ora lo è, con una vinificazione in rosso semplice. Ma su queste terre il Tai non ha mai dato vita a grandi concentrazioni di antociani e quindi ha portato a colori dei vini particolarmente scarichi. In un certo senso il Tai Rosso era sempre considerato un vino semplice di facile beva, d'annata, da abbinare ai piatti semplici della cucina vicentina. Per molto tempo è stato abbinato al famoso Baccalà alla vicentina ed in effetti in un certo senso la sua bassa tannicità e la sua freschezza hanno sempre favorito un abbinamento quantomeno non scorretto. Ma un prodotto di questa tipologia ha la possibilità di incontrare solo l'interesse della popolazione locale senza superare le barriere provinciali e quindi rimanendo un vino di nicchia, troppo di nicchia. L'Istituto di Genetica Strampelli di Lonigo alla fine degli anni novanta ha attivato una serie di sperimentazioni con innesti particolari su cloni selezionati per trovare una tipologia di barbatella che potesse portare a uve un po' più sostenute dal punto di vista del colore e della concentrazione di tannini. In pratica si è cercato di trovare una soluzione per dare al Tocai Rosso di Barbarano potenzialità per un vino da terroir di forte impatto organolettico. Già allora il conte Piovene accolse con molto favore assieme ad altri produttori avanguardie, la richiesta di sperimentazione sui suoi vigneti. Cambio di allevamento con impianti più fitti e gujot alla francese. Bassissime rese in pianta con potature verdi e diradamenti concordati, hanno portato l'uva al raggiungimento di concentrazioni tali da poter attivare fermentazioni con macerazioni più lunghe per ottenere vini di grande struttura e freschezza. Ideali anche per diventare prodotti longevi. Dal Maso, Piovene e Le Pignole hanno interpretato questo nuovo spirito sui Colli Berici e in una taverna a Vicenza durante una serata in compagnia. Il progetto non è solo agronomico ed enologico ma prevede pure una commercializzazione il più possibile coordinata. Non sarà facile ma i presupposti ci sono tutti. Il prodotto è decisamente di alto livello e mantiene una costante strutturale e stilistica che li accomuna. I prezzi si aggirano intorno ai 20 euro. Tutti i Tai Rossi di questa tipologia avranno un marchio che si chiamerà QuaLithos e che è formato da un'ammonite dorata su un campo nero. L'Ammonite è la vera espressione dell'anima dei Colli Berici. La storia di questi piccoli vulcani sottomarini che nel periodo dell'Eocene sgorgavano lava e sollevavano il calcare depositato. Oggi infatti si trovano lingue di pietra bianca tipica dei Berici e lingue di lava sedimentata. Terreni ideali per la produzione di grandi vini di qualità e struttura. Bernardo Pasquali