Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
13/10/2008
Lo scorso fine settimana la Sardegna è stata protagonista di un'interessante manifestazione presso la Città del gusto di Roma, che, sotto il nome “Sardegna, la forza della terra”, ha dato l'occasione di assaggiare vini da vitigni autoctoni e prodotti tipici. Ho avuto l'occasione di partecipare a due dei momenti previsti nella giornata di domenica. Il primo, denominato “grande degustazione”, in un'ampia sala al primo piano della Città del gusto ha presentato banchi di assaggio di ventitré aziende. Protagonisti assoluti sono stati Vermentino e Carignano nelle doc Vermentino di Sardegna e Carignano del Sulcis, con l'aggiunta di alcuni prodotti soprattutto da Monica, Cagnulari, Vernaccia e Torbato. Una bella testimonianza della ricchezza ampelografica dell'isola, capace di offrire prodotti unici e, nel contempo, poco conosciuti. Tra le sessanta etichette presentate, alcune meritano di essere ricordate: Alghero doc Torbato 2007 Terre bianche Cuvèe 161 della Tenuta Sella&Mosca, fresco dell'attribuzione dei tre bicchieri; Monica di Sardegna doc 2007 Karel di Ferruccio Deiana; Carignano del Sulcis superiore 2004 Terre brune dell'azienda Santadi, premiato anch'esso con i Tre bicchieri, ma anche con i Cinque grappoli della Guida AIS; Vernaccia di Oristano doc Antico Gregori di Contini, anch'esso pluripremiato, ma sparito un po' troppo presto dal tavolo delle degustazioni. Dalle ore 13 ha preso il via il secondo momento: al Teatro del wine bar del quarto piano, con un invito particolare anche per le famiglie, un brunch con prodotti tipici. Gli assaggi hanno dato la possibilità di cogliere profumi e sapori diversi e di sperimentare tanto i prodotti presi singolarmente che il loro valore nella preparazione di piatti tipici. Tra le preparazioni fredde ho apprezzato in particolare una crema di ricotta allo zafferano di Sardegna dop con pomodorino caramellato, accanto alla quale hanno trovato spazio una selezione di formaggi (Fiore sardo dop, Pecorino romano dop, Casizolu del Montiferru e Ricotta di pecora), di salumi (prosciutto sardo, salsiccia stagionata dolce e piccante e un gustoso e saporitissimo prosciutto di pecora) e di affumicati di pesce, con un tonno veramente notevole. In abbinamento Vermentino di Sardegna 2007 Lugore di Sardus Pater e l'ottimo Costamolino Vermentino di Sardegna 2007 di Argiolas. Quindi si è potuti passare ad alcuni piatti caldi o tiepidi: Malloreddus con ragù e pecorino romano dop, Porceddu al mirto e Maialino porchettato. Al di sopra degli altri, come piacevolezza, sicuramente i Cubi di tonno di Carloforte in crosta aromatica che si sono ben abbinati anche con i vini rossi assaggiati: Monica di Sardegna doc 2007 Insula di Sardus Pater e Mandrolisai doc Fradiles dell'omonima azienda. Nella selezione dei dolci, accanto a biscotti tipici a base di mandorle e crema alla ricotta, si sono distinti una crema di ricotta aromatizzata al mirto, caffè e cioccolato e la crostata con ricotta e arance. Non ho mai visitato la Sardegna, ma certamente una degustazione di questo genere fa venire il desiderio forte di vedere i luoghi e conoscere le persone e le storie da cui provengono tutte queste ricchezze. Unica nota un po' stonata, a mio giudizio, l'organizzazione del brunch, che in alcuni momenti somigliava di più ad una sagra di paese, con le rituali corse ai banchi per assicurarsi piatti ben carichi di cibo e le lunghe attese in fila, che non ad una occasione di gustoso assaggio di prodotti tipici, che hanno bisogno di essere spiegati e “vissuti”. Niente paura, comunque: si tratta solo del primo appuntamento. L'evento, sponsorizzato anche dalla Regione Sardegna, sarà replicato. Francesco Rovida