Eventi

ViniBuoni d'Italia: una guida da bere

di Francesca Sanna

20/11/2008

E' DolceVino 2008 la manifestazione che ha avuto per regina la nuova guida ViniBuoni d’Italia 2009 nelle sale del convento dei cappuccini di Quartu S.Elena. La serata di presentazione di Sabato 15 Novembre, ha visto la partecipazione di Mario Busso, curatore dell'opera in un unico volume edito dal Touring Club Italiano e di Angelo Concas, presidente di Epulae Accademia Internazionale Esperti Degustatori, coordinatore regionale della guida per la Sardegna.

Definirla soltanto una guida non sarebbe giusto, perché ViniBuoni d'Italia ha non pochi oneri: é innanzitutto un documento; quasi un codice di consultazione per i turisti e per tutti gli interessati al mondo enologico. Ma anche uno strumento d'incontro tra i diversi produttori di vino in Italia.
Nei tre giorni della manifestazione DolceVino, le sale erano gremite, dimostrazione che questo tipo di interventi, riesce a diffondere la conoscenza dei prodotti italiani, a comunicare l'importanza del recupero della propria identità territoriale.

Nata 6 anni fa circa, la guida tratta di vini autoctoni, ognuno dei quali presenzia perché ne viene dichiarato il merito, dopo un lungo percorso di analisi. Ma quest'anno la guida ha una particolarità: la rubrica Saranno Famosi, dedicata ai vini autoctoni che si stanno affermando sul mercato. In questo percorso, rappresentante per i vini della Sardegna é stato Angelo Concas, profondo conoscitore del territorio e delle aziende produttrici di vino. A lui il merito di aver riportato alla ribalta vini come il Vernaccia di Oristano Doc annata 1988 dell’azienda Attilio Contini di Cabras (premiato con una delle cinque corone assegnate alla Sardegna e inserito all'interno della sezione Saranno Famosi). Le altre quattro corone assegnate alla Sardegna hanno visto premiare i vini Igt Isola dei Nuraghi: Turriga 2004 e Korem 2006 dell’azienda vitivinicola Argiolas di Serdiana, che ha meritato inoltre la Menzione ad Honorem per l’Igt Isola dei Nuraghi Angialis 2005, vino dolce da uve stramature.
Un’altra corona ha visto premiare l’Igt Isola dei Nuraghi 2005 Vasca 50 dell’azienda Meloni vini di Selargius, un vino rosso di gran spessore, dedicato al fondatore Efisio Meloni.
La quinta corona è andata a Mirju, un vino dolce bianco da uve stramature, prodotto dall’azienda Pedra Majore di proprietà dei viticoltori Isoni di Calangianus.
Altre quattro Menzioni ad Honorem sono state conferite alle aziende sarde: la cantina di Santadi con il Terre Brune 2004, Carignano del Sulcis Doc Superiore e con il Latinia Igt Valli di Porto Pino, vino bianco dolce; altri due vini da dessert il Bianco dolce Igt Isola dei Nuraghi Assoluto 2006 dell’azienda Pala di Serdiana e il Kentàles 2007 bianco da uve stramature dell’Azienda Giovanna Chessa di Usini; ultima Menzione ad Honorem all’Igt Isola dei Nuraghi Rosso Luzzana 2006 dell’azienda Cherchi Giovanni Maria di Usini.

In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia a Torino é in progetto, a cura di ViniBuoni d’Italia, un'enoteca permanente di vini e prodotti dell’agroalimentare italiano che vedrà la partecipazione anche di una rappresentanza di vini e di prodotti sardi. Ma l'associazione Epulae non si é fermata alla guida: suo il copyright per il libro che avrà ad oggetto “Le donne in vigna”. Né le proprietarie, né le amministratrici delle cantine produttrici, ma quelle donne che in vigna lavorano e producono, sapientemente, i buoni vini da bere e gustare.

Non solo la guida ViniBuoni d'Italia, ma anche la manifestazione “Dolce Vino” che ne ha ospitato la presentazione si sono distinte nell'intento di far conoscere l'Italia e la Sardegna, partendo dai prodotti tipici forti d’identità: una proposta perché si possa concepire un punto di partenza nuovo per lo sviluppo economico del territorio.

Francesca Sanna

(nella foto in alto: da sinistra Mario Busso, il vice sindaco di Quartu Antonio Lai e il presidente dell'Accademia Epulae Angelo Concas)