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Eat-Alia: viaggio nel mondo dei vini e prodotti tipici dell'eccellenza italiana

di Francesco Rovida

10/12/2008

Si è svolta nei giorni 6 e 7 dicembre la prima edizione di una interessante manifestazione enogastronomica nella bella location del castello di Fiano Romano (RM). Nelle intenzioni degli organizzatori Eat-Alia (marchio di organizzazione di eventi e di marketing enogastronomico) intende essere “una finestra verso il passato con lo sguardo rivolto non sull'arretratezza e il conservatorismo, ma sulla tradizione e la genuinità”.
Oltre quaranta gli espositori registrati, soprattutto aziende vinicole, ma anche produttori di salumi, dolci, formaggi, oli, oltre ad alcuni rappresentanti dell'editoria; un ricco programma di eventi collaterali in una “sala stampa” (anche se per il tempo in cui sono rimasto è rimasta un po' troppo vuota...).
Sono arrivato con un notevole carico di attese, forse anche per la notevole eleganza del sito internet e l'efficienza mostrata nei contatti presi a nome di “Epulae news”. Certamente le sale del castello, che ospitavano i vari espositori, hanno costituito una buon biglietto da visita, anche se, nell'orario da me scelto, il primo pomeriggio di sabato, è mancato il calore del pubblico, poco numeroso.
L'elemento di maggiore interesse, insieme ad alcune buone degustazioni, è stato l'incontro con alcune realtà del variegato panorama enogastronomico, che mi hanno confermato una volta di più la disponibilità di prodotti eccellenti nel nostro Paese, insieme ad uno spirito di iniziativa imprenditoriale in grado di valorizzare e far conoscere questo patrimonio.
Tra gli altri meritano di essere ricordati questi tre incontri, mentre ad altri dedicherò un articolo specifico.
Il primo, in ordine di “apparizione”, è stato “Terra dei vini”, un progetto di valorizzazione di aziende vitivinicole a conduzione familiare che producono vini di qualità, soprattutto, ma non solo, in Piemonte. Tale progetto, da un'idea di Enrico Ribero e Davide Canina, che comprende un sito web e un blog, insieme ad iniziative di promozione del turismo enogastronomico, si propone come catalizzatore per un nutrito gruppo di piccoli produttori che, probabilmente, faticherebbero a resistere sul mercato se non facessero rete. Ad esso si stanno affiancando i prodotti tipici di montagna di Brencio (legumi, conserve, pasta, polente, creme, ecc.), un'azienda della provincia di Verbania.
Spostandoci in Puglia ho potuto conoscere l'Azienda “Sapori di casa”: dall'esperienza familiare di coltivazione di olive e ciliegie, la nuova generazione, rappresentata da Benny Nardelli ha fatto evolvere la produzione con la chiusura della filiera. Oggi, insieme all'olio, producono oltre dieci tipologie di sottoli, sughi, patè, confetture e frutta sciroppata, con prodotti di produzione propria oppure di contadini direttamente controllati.
Curiosa è stata la conoscenza di due fratelli che, partendo dalla provincia di Benevento, hanno presentato una serie di produzioni di tipo assolutamente artigianale: taralli ai funghi porcini (e in altre svariate modalità) e dolci di vario genere, prodotti nel forno di famiglia dallo zio. Al momento non dispongono di un marchio specifico, ma stanno frequentando alcune manifestazioni per verificare la fattibilità di un progetto di distribuzione su ampia scala, superando i confini regionali che al momento stanno mantenendo.
Non resta che augurare a questa, come a tutte le manifestazioni che intendono promuovere l'immagine del cibo italiano e l'educazione del gusto dei consumatori, di potersi sviluppare al meglio e trovare una propria collocazione nell'attuale panorama certamente già molto ricco.

Francesco Rovida