Dalla stampa

Trentotto vini brindano all’eccellenza (L'Unione Sarda)

di Emanuele Dessì

14/12/2008

 

 

Con la presentazione dell’opera di Luca Maroni, si è completata ieri la collana 2009 delle pubblicazioni enologiche.

Trentotto vini brindano all’eccellenza
Per le guide specializzate sono 16 le cantine sarde al top.
                                                                                                                                         Massimo punteggio, nelle 6 guide dedicate al vino, per 38 etichette sarde, prodotte da 16 cantine. I segreti dei selezionatori: degustazioni alla cieca, temperatura costante e vini a “riposo”.

Sono 16 le cantine sarde (con 38 etichette) che hanno raccolto il punteggio più alto nell'edizione 2009 delle guide dedicate, in Italia, al mondo del vino. Con la presentazione, ieri a Roma, dell'opera di Luca Maroni, il quadro è completo. L'azienda più decorata, con 8 vini, è Argiolas di Serdiana. Due le etichette premiate su 4 guide: il Turriga 2004 di Argiolas e Il Terre Brune 2004 di Santadi. Ma va evidenziata anche la doppia citazione per il Marchese di Villamarina 2003 di Sella & Mosca (Alghero), il Korem 2006 di Argiolas,la Vernaccia riserva 1988 di Contini (Cabras) e, della stessa cantina, la Vernaccia Antico Gregori. Eccellenza da due guide anche per la Malvasia di Bosa 2005 dei Fratelli Porcu (Modolo), il Barrua 2005 di Antica Punica (Santadi), Mirju 2006 di Pedra Majore (Telti). E il team coordinato da Mario Consorte per Sella & Mosca conquista con due vini (il già citato , Marchese" e il Torbato cuvee 161) i prestigiosi tre bicchieri del Gambero Rosso. Luca Maroni ha tributato l'eccellenza solo al Kòsti 2006", rosso della Meloni Vini di Selargius. Ovviamente, sono molto più numerose le cantine e quindi i vini della Sardegna che hanno trovato spazio, nelle ultime edizioni delle guide, con punteggi e giudizi lusinghieri. Ma anche per ragioni di spazio, ci si limita a citare aziende ed etichette con l’eccellenza.


GAMBERO ROSSO. «Prendiamo in considerazione Campioni di Vino che vanno in commercio in quell'anno», premette Gilberto Arru, l'enogastronomo che, da 24 anni, coordina le selezioni e le valutazioni della produzione sarda per conto del Gambero Rosso. «La degustazione», spiega Arru, «avviene alla cieca. Sai solo che si tratta di un vino Igt, Doc o Docg. In Sardegna, come gruppo, siamo in cinque, tutti abbastanza navigati. Di ogni vino si redige una scheda, con descrizione e punteggio, che poi si confrontano. Se ci sono evidenti disparità di giudizio, ci torniamo». I tre bicchieri, spiega ancora Gilberto Arru, scaturiscono da una lista di vini sempre anonimi che emergono dal contesto. Vengono quindi inviati a Roma per la degustazione finale nella sede del Gambero Rosso e, se superano i 90 punti, conquistano l'eccellenza. Una penalizzazione per i vini sardi, evidenzia Arru, è stata a lungo rappresentata dai tempi strettissimi tra la degustazione nell'isola e quella finale a Roma. «Il viaggio influisce, eccome». dice Arru. «Per una valutazione adeguata il campione di vino deve stare fermo per almeno una settimana. Siamo riusciti finalmente a far anticipare le degustazioni in Sardegna dando qualche chance in più alle produzioni dell’Isola».


TOURING CLUB. «Il viaggio ti cambia la degustazione, così come la temperatura» ribadisce Angelo Concas l’enogastronomo nel vino da 32 anni che quest’anno ha curato il capitolo- Sardegna per la guida Vini Buoni d’Italia del Touring Club (presentata di recente a Quartu per DolceVino 2008). «Insieme ai colleghi della commissione d' assaggio , degustiamo i vini, ovviamente alla cieca, a temperatura ambiente. La nostra», aggiunge Concas, «è una guida particolare, riservata ai vitigni autoctoni, che abbiano almeno tre secoli di storia in un determinato territorio». Le aziende italiane inserite sono un migliaio, «noi sardi possiamo segnalarne 28. Troppo poche, l’ho già fatto notare al curatori della guida».


L'ENOLOGO. «Le guide sono un buon mezzo per far conoscere le aziende e i loro prodotti. E forniscono agli addetti ai lavori e ai consumatori informazioni e consigli utili per gli acquisti, per le visite guidate, per la presentazione dei vini e per i possibili abbinamenti cibo-vino», evidenzia Mariano Murru, enologo delle Cantine Argiolas. «Al di là dei giudizi più o meno positivi delle guide, il nostro obbiettivo», dice Murru, «rimane quello di produrre vini con uno stile ben definito con un legame forte con il territorio. E soprattutto con una qualità costante nel tempo».


EFFETTI COLLATERALI. «Le guide sono uno strumento importante ma anche pericoloso, perché molti le prendono come bibbie». dice Angelo Concas. «Nemici? Te ne fai molti, anche per una mentalità un po' provinciale che ti porta a ritenere il tuo vino -forse è giusto così -il migliore di tutti», dice Gilberto Arru. «Ma la serietà premia sempre, per tutti. E se un'azienda ha la sagacia di saper gestire bene un tre bicchieri, può guardare lontano». 
                                                                                                                                   EMANUELE DESSI’

Tratto da L'UNIONE SARDA del 30/11/2008