Degustiamo per voi

Saint John's Bier: “la” Birra Artigianale dalla provincia di Benevento

di Francesco Rovida

24/12/2008

La storia di questo microbirrificio italiano non raggiunge ancora i dieci anni di vita: siamo a cavallo tra il 1999 ed il 2000 quando i fratelli Di Lunardo decidono di sperimentarsi nella produzione della birra nella zona di Faicchio, in provincia di Benevento. Si tratta della realizzazione “imprenditoriale” di una forte passione personale, da poter condividere con altri “innamorati” della birra. Il percorso non è stato immediato: sono state necessarie diverse sperimentazioni per poter raggiungere adeguatamente il gusto del pubblico che, sempre più folto, si sta concentrando verso piccole produzioni con elevati standard di qualità, che possono garantire genuinità dei prodotti e ricerca nel gusto.
Oggi sono presenti sul mercato con una linea denominata con orgoglio “la birra artigianale”, quasi a sottolineare che la grande attenzione posta nella preparazione, mediante l'utilizzo di materie prime accuratamente selezionate e un lungo processo produttivo, comporta la realizzazione di birre in grado di distinguersi per le qualità organolettiche.
L'attenzione posta oggi dai consumatori verso il mondo della birra sta crescendo rapidamente anche in Italia, e non solo nell'acquisto di beni di largo consumo o nel tradizionale abbinamento “pizza-birra” del sabato sera; ma neppure nel moltiplicarsi delle “Feste della birra”, spesso dei riti “stanchi” e assolutamente privi di significato nella vera cultura della birra. E' una attenzione che cerca di studiare il prodotto, di conoscerne la storia e le tipologie, anche attraverso percorsi di degustazione che superano il semplice approccio con una piacevole bevanda dissetante.
Seguendo questo spirito la linea “la birra artigianale” presenta tre diverse tipologie.
Cominciamo dalla Kolsch, tipica della città tedesca di Colonia, bionda leggera (alcool 5%) ottenuta con il metodo della alta fermentazione (cioè con l'utilizzo di lieviti che fermentano ad una temperatura tra i 15 e il 25 gradi). Versata nel bicchiere si presenta di colore velato, a motivo della modalità con cui viene preparata e non certo per un difetto, con una schiuma piuttosto chiara e abbastanza persistente. All'olfatto i profumi non sono particolarmente intesi, ma comunque piacevoli e prolungati. L'ingresso in bocca, molto fresco, è caratterizzato dagli aromi derivati dal malto e, dunque, piuttosto dolci, accompagnati da un a buona morbidezza e da sentori di carattere fruttato. Successivamente emerge con discreta decisione la secchezza apportata dal luppolo. Due, a mio giudizio, le proposte di abbinamento: può accompagnare un buffet (aperitivo, antipasto o pasto completo) con fritti vegetali, tramezzini, salumi, pizza; oppure può essere servita “a tutto pasto” se non sono previsti piatti eccessivamente strutturati o conditi con forti speziature (quindi può essere perfetta per una tipica cucina casalinga).
La Marzen, prodotta con il metodo della bassa fermentazione, si presenta di colore rosso ambrato, a motivo della particolare essicazione del malto (alcool 5,2%). Il nome (in italiano significa “di marzo”) deriva dalla pratica antica di preparare questa tipologia in primavera e metterla a riposare in grotte al fresco prima dell'arrivo dell'estate, per evitare che l'innalzamento della temperatura provocasse danni irreparabili nel processo di fermentazione. Alla vista, oltre al colore, colpisce la particolare compattezza della schiuma, davvero di lunghissima persistenza nel bicchiere. La tostatura del malto risulta evidente sia all'olfatto che al gusto, armonizzandosi piacevolmente con forti sentori fruttati e un finale tipicamente caramellato. Per l'abbinamento sono da preferire a mio parere le carni rosse, anche se ha stuzzicato (per ora solo la mia fantasia) il consiglio dei produttori di provarla anche con formaggi erborinati.
Ultimo prodotto è la Dark Strong Ale (alcool 7,5%), altra birra ad alta fermentazione dal colore marrone scuro, dovuto alla tostatura dei malti ma soprattutto all'utilizzo del caramello. La schiuma si presenta molto cremosa e aderente alle pareti del bicchiere. I profumi sono molto intensi e spiccati e richiamano la liquirizia, diverse tipologie di frutta secca e le spezie. E' una birra non facile nell'approccio e risulta fortemente equilibrata nel gioco continuo di contrasto tra sensazioni dolci e amare. Per l'abbinamento si possono ipotizzare varie destinazioni: dai primi piatti con carni molto saporite a formaggi decisamente stagionati. Curiosa, ma non banale, è l'ipotesi di abbinamento con dolci anche al cioccolato: ma in questi giorni proverò con un panettone di Milano.

Francesco Rovida

www.labirraartigianale.com
www.saintjohnsbier.com