Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
09/01/2009
Sono ormai alcuni che le sorelle Annamaria e Francesca Bruni hanno deciso di riattivare la produzione vinicola dell'Azienda di famiglia, ferma da diversi anni ma già nota per la produzione di olio di oliva.
E con competenza e passione stanno presentando una serie notevole di prodotti che valorizzano le caratteristiche tipiche del vigneto pugliese, con la sua ricchezza di vitigni autoctoni, unendole agli elementi che possono provenire dai cosiddetti “vitigni internazionali”.
Tra i vini rossi che ho potuto assaggiare nel corso delle mie ultime degustazioni, mi ha molto colpito l'incontro con il Lago della Pergola, vinificato come Salento IGT dall'Azienda Tarantina.
Si tratta di un vino con alla base il Negramaro, che fa decisamente la parte del leone per quantità di uva utilizzata, e con significative aggiunte di Aglianico e Cabernet. Alle tradizionali pratiche di vinificazione, fa seguito un periodo di dodici mesi di affinamento in legno francese, secondo le indicazioni del produttore, che offrono un significativo carattere al vino, pur senza risultare “invadenti”.
Prima di passare alla degustazione è utile premettere che non ci aspetta alcuna “amara” sorpresa (al contrario, come vedremo, nonostante si tratti di un vino secco...). Il termine, come i cultori e i pugliesi certamente già sanno, deriva unicamente dal termine “nero” in due lingue: il latino niger e il greco maru. Un nome caro ai pugliesi e pubblicizzato con successo da un noto gruppo rock, ma che si riferisce prima di tutto a questo vitigno vigoroso e generoso, come la terra da cui proviene, piuttosto scuro nei suoi acini (altrimenti come giustificare il nome doppiamente nero?), storicamente utilizzato in grandi quantità dai viticoltori del nord Italia come vino da taglio, ma oggi apprezzato nelle sue qualità specifiche e in grado di produrre raffinati vini rosati e potenti vini rossi.
Ma veniamo ora al nostro vino.
Appena versato nel bicchiere si è presentato di un bel colore rubino molto intenso, con riflessi violacei vivaci, che hanno suggerito l'idea di un vino ancora piuttosto giovane e fresco. Già nell'atto di versare ci si può accorgere di una certa consistenza del liquido, confermata anche roteando il bicchiere e osservando il formarsi delle “lacrime”.
L'approccio con l'analisi olfattiva presenta una decisa e fine intensità dei profumi, dominata inizialmente da sensazioni fruttate (con ciliegia sotto spirito e mirtillo in primo piano) e di spezie dolci. A seguire poi toni floreali (rosa appassita e violetta), una nota di sottobosco e di mora selvatica e, a chiudere, sentori “freschi” di muschio ed eucalipto e, infine, di frutta in confettura. L'ampiezza del bouquet si accompagna ad una persistenza olfattiva davvero molto lunga e continuativa.
All'assaggio Lago della pergola si presenta secco, generoso per la sensazione pseudocalorica dell'alcool, pur senza essere aggressivo, e decisamente rotondo. Ma anche gli elementi di “durezza” si fanno sentire, con una decisa spalla acida che offre sensazioni di grande freschezza ed un tannino piuttosto forte, a motivo della giovinezza, pur senza cenni di ruvidità. Al gusto l'impatto è fine e molto intenso, confermando le sensazioni percepite al naso, con una decisa prevalenza dei sentori fruttati e di vaniglia, presenti anche in chiusura a regalare una piacevole chiusura sicuramente “non amara” (al punto da farmi ipotizzare un abbinamento con una crostata di amarene, ma trattandosi di un azzardo che non ho provato lo scrivo tra parentesi, così non desto “scalpore”...).
Notevole è anche la persistenza aromatica e la sensazione complessiva di armonia ed equilibrio. Un vino “ricco”, a mio parere, che forse potrebbe anche non piacere o risultare “barocco” secondo qualcuno, ma che non esiterei a consigliare per una primi piatti a base di carne o per un formaggio stagionato e saporito o, magari, per piatti che legano carne con frutti di bosco, ma non si tratta certo di preparazioni da pasto quotidiano.
Il prezzo? Si può trovare (ma le bottiglie non sono moltissime) poco oltre i dodici euro in enoteca. Credo anche che, pur essendo già oggi pronto ad essere bevuto, possa sostare qualche altro mese in una bella cantina.
Francesco Rovida
Salento IGT Lago della pergola 2006, Vetrere
Monteiasi (TA)
www.vetere.it