Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
19/01/2009
E' una guida sui generis il nuovo libro di Roberto Cipresso e Giovanni Negri, già coautori de Il romanzo del vino (Piemme, 2007), che ha avuto un grande successo, vendendo un numero di copie decisamente superiore alle attese stesse di chi lo ha pensato.
Già dal titolo si presenta “intrigante”, con questa espressione Vinosofia, che affascina, pur tradendo un rischio di autocompiacimento, neppure del tutto velato nello scorrere delle pagine. Il sottotitolo, Una dichiarazione d'amore in 38 bicchieri, da un lato introduce al percorso che sarà svolto e dall'altro avvisa il lettore che nelle pagine non troverà né un trattato né pagelle o voti, ma potrà scoprire la forte passione che contraddistingue chi fa il vino e chi se ne occupa (i cosiddetti “amanti del vino”) e decidere se lasciarsi appassionare oppure restare ai margini.
Gli autori nelle pagine di introduzione, giustamente denominate Degustazione, dedicano il libro a quanti desiderano capire “che il vino è storia, fatica, amori, sogni, dolori, speranze. In una parola vita” (pag. 7). Ma si resta ugualmente colpiti quando, all'avvio del Primo bicchiere (sono chiamati in questo modo i capitoli), ci si ritrova a Pamplona nel mezzo della festa di San Firmino e in compagnia di Ernest Emingway.
Il “vino-vita” viene presentato grazie alle immagini delle “vite” che ha attraversato, in un susseguirsi di personaggi e vicende, ora reali ora verosimili, che guidano il lettore in un viaggio turbinoso, che si muove con grande libertà nello spazio e nel tempo. Ciascun “bicchiere” è presentato da diversi brani, più o meno lunghi, che mescolano informazioni tecniche, storie da romanzo, spunti storici e sensazioni, lasciando solo intendere il nome del protagonista, che viene alla fine svelato e presentato sia con il linguaggio della vinosofia, fatto di immagini evocative e sentimenti (lo Zinfandel descritto come “estroverso e curioso”, “esploratore che affronta il destino”, “pittore matto e ispirato”, proprio in rapporto alle vicende narrate nelle pagine precedenti), che in quello dei “sacerdoti del vino”, piuttosto freddi e formali nelle definizioni classicheggianti e scolastiche (sempre lo Zinfandel risulta: “colore rosso porpora scuro, profumo di ciliege nere, marmellata di lamponi nonché note di cannella...”).
Nonostante questa contrapposizione, però, l'impressione è che gli autori non vogliano denigrare la descrizione “scientifica” proposta dalla tecnica dell'analisi sensoriale, quanto piuttosto ricordare che occorre partire da lì per scendere più in profondità, entrando nella “sapienza” tipica di un prodotto che è “frutto della terra e del lavoro dell'uomo” (citando con modestia le parole dell'offertorio nella celebrazione eucaristica) e che, dunque, ha un significato ampio e vitale, che racchiude l'idea del nutrimento e del piacere, della fatica e dell'incontro, del passato da cui viene e del futuro a cui accompagna.
L'idea è davvero interessante, anche se, va detto, non tutto il percorso scorre allo stesso modo in una lettura continua e non tutte le “invenzioni” hanno lo stesso valore narrativo, rivelando anche fragilità e incertezze.
Forse per questo potrebbe davvero essere letto come una “guida” e non come un romanzo o un saggio (non mi attribuisco questa ipotesi, che viene espressa dagli autori stessi all'inizio del libro).
Una guida da leggere in compagnia del vino indicato, per provare ad incontrarlo, magari facendo anche l'analisi sensoriale, ma lasciandosi poi trascinare nel viaggio. Con il Barbaresco si potrà provare a seguire il console Fulvio Flacco mentre passa il Tanaro, vincitore sui Celti; un bicchiere di Merlot, anche se italianissimo, ci potrà far visitare l'inesistente castello di Chateau Petrus; una bottiglia di Lambrusco ci renderà compagni di strada di Enzo Ferrari; mentre un sorso di Sciacchetrà delle Cinque Terre (per chi riuscisse a trovarlo...) ci farà vagare sulle navi dei genovesi. Trentotto incontri o trentotto “lezioni”, se qualcuno volesse intenderle in questo modo, per imparare che si può bere “per ricordare, non per dimenticare”.
Francesco Rovida
Roberto Cipresso – Giovanni Negri, Vinosofia. Una dichiarazione d'amore in 38 bicchieri, PIEMME, Casale Monferrato (AL), 2008, 398 pp., € 19,50
www.robertocipresso.it