Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
02/02/2009
Utilizziamo l’alibi della fretta e della mancanza di tempo per giustificare la nostra pigrizia e il consumo di prodotti surgelati, liofilizzati e, peggio ancora, già pronti e inscatolati.
Mi chiedo se non sia meglio perdere 10 minuti della propria vita a cucinare un buon piatto di facile esecuzione,e ce ne sono tanti, facendo un grande atto di autostima e di amore per chi ci sta vicino, che ingurgitare tre forchettate di pasta precotta acquistata al supermercato.
Oggi vi propongo un primo piatto di gran classe, equilibrato, nutriente e che richiede, anche per il più impeditodei cuochi, circa 15 minuti e un tasso di difficoltà risibile…
BUCATINI CON ASPARAGI SELVATICI, FINOCCHIETTO E TIMO AL PECORINO.
PER 6 PERSONE
- Metto a bollire l’acqua della pasta con il giusto sale.
- Taglio per la metà della lunghezza le cime di un mazzetto di asparagi selvatici sardi e li dispongo in una
padella larga con un trito di finocchietto selvatico, timo fresco, uno spicchio d’aglio che poi butto e qualche cucchiaiata di un buon olio extravergine d’oliva.
- Appena il contenuto della padella inizia a sfrigolare aggiungo pochissima acqua, regolo di sale e pepe nero efaccio cuocere per non più di 3 minuti.
- Sbatto due uova intere con sale e pepe
- Butto i bucatini e li scolo al dente
- Li condisco con la tecnica di una carbonara con la padellata di asparagi, il pecorino e le uova; sto attentoa fare l’operazione a fuoco spento per evitare che le uova si rapprendano e mi aiuto con un po’ d’acqua di cotturadella pasta che ho messo da parte. Quando il piatto avrà la giusta cremosità lo porto a tavola caldo.
Vino consigliato: i partigiani del vino rosso su tutto si rassegnino! qua non ci sta a fare proprio niente perchè l’incontro tra i tannini degli asparagi e quelli del vino creerebbe in bocca sensazioni amare e metalliche. Perciò un vino bianco aromatico e profumato direi che è l’ideale…
Come vedete esiste la possibilità di realizzare piatti di buona cucina, stagionali ed equilibrati, “investendo” un quarto d’ora della giornata; il ritorno è fatto di salute, allegria, convivialità e del riappropriarsi del tempo e dell’identità.
Piero Careddu