Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
02/03/2009
Uno dei migliori assaggi di Amarone della Valpolicella che ho fatto negli ultimi
tempi è stata la verticale di Amarone "Moropio" della premiata ditta dei fratelli
Antolini di Marano di Valpolicella.
La serata - vivace, interessante, informale, divertente - è stata condotta dal fiduciario Slow Food del posto, Mauro Pasquali, che ha saputo tenere le fila della discussione con eleganza e discrezione, lasciando tutto lo spazio che meritavano ai veri protagonisti dell'evento: il vino e chi l'ha fatto, Pierpaolo Antolini, che si è dimostrato un comunicatore di tutto rispetto. Appena 5 le annate in assaggio: 2000, 2001, 2003, 2004, 2005 , tutte provenienti dal vigneto Moropio della valle di Marano, un appezzamento a 350 m/slm, fatto di viti molto vecchie allevate a pergola e con larghi sesti d'impianto, come si usava in passato. Esemplare la resa/ha: 100 q, poco più o poco meno, a seconda dell'annata. E, sempre in base all'anno, gli Antolini ne mettono ad appassire il 60%, più o meno. Il vigneto è poi allietato da ciliegi e olivi, come si faceva un tempo, quando la Valpolicella era ancora il giardino di Verona. Il terreno, argilloso-tufaceo, non dispone di irrigazione di soccorso ma gode di un microclima che gli regala forti escursioni termiche tra giorno e notte: una vera manna per i profumi dei vini. Tra le cose più notevoli però, ci sono i terrazzamenti su cui le viti poggiano: le famose marogne della Valpolicella, di cui Pierpaolo Antolini è un assertore accanito e un esperto costruttore (le sue le ha fatte lui). Solo queste valgono una visita alla sua azienda. Il resto lo fanno i suoi vini: quelli assaggiati ci hanno un po' confortato e rassicurato sul futuro di questo vino, vinificato dopo appassimenti il più possibile guidati ma non affrettati, e affinato - dal 2004 - in botti grandi di ciliegio. Fuori programma, Pierpaolo ha allietato tutti i presenti con uno straordinario Recioto della Valpolicella 2006: dolce ma non stucchevole, amichevole ma non ruffiano, caldo ma non opprimente, accogliente ma non soffocante. Un Recioto come tradizione comanda, e come in troppi produttori non sanno più fare...
Elisabetta Tosi