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Arance spacciate per riberesi

02/04/2009

RIBERA. Le pregiate arance della varietà brasiliane e Washington Navel del vasto comprensorio agricolo di Ribera sono oggetto di frode commerciale perchè agrumi provenienti da Spagna, Egitto e Marocco arrivano in Sicilia, anche in provincia di Agrigento, vengono incassettate con il nome di Arance di Ribera Dop o Riberella e vendute sui mercati nazionali ed esteri. La denuncia viene dal presidente del consorzio di tutela Arancia Dop di Ribera, Giuseppe Pasciuta, e dal presidente regionale della Coldiretti, Alfredo Mulè, i quali, dopo alcune segnalazioni avute da parte di produttori e commercianti, lamentano un danno incalcolabile alla produzione agrumicola agrigentina e parlando di frode commerciale per un marchio tutelato dalle denominazione di origine controllata, annunciano che si rivolgeranno, per tutelare il prodotto, alle autorità istituzionali che seguono e controllano i mercati regionali
e nazionali. E’ successo che, grazie alla buona vendita delle arance riberesi, al buon prezzo e all’ottima qualità del prodotto, gli agrumi sono finiti quasi subito e la raccolta è agli sgoccioli. Alcuni commercianti spregiudicati hanno pensato di acquistare grossi quantitativi
di arance spagnole e del Nord Africa, di metterle in cassetta, vendendole con il nome di Ribera. «Si tratta di un danno grave per i produttori riberesi - dice il presidente Giuseppe Pasciuta - perchè gli agrumi stranieri sono di qualità scarsa rispetto alle doti organolettiche delle arance riberesi. Le arance spagnole sono poco zuccherate, più aspre e hanno una buccia poco arancione. Senza dire che i nostri agrumi sono biologici, mentre quelli di Egitto, Marocco e Spagna sono trattati con conservanti e sostanze pericolose per la salute». Il consorzio di tutela di Ribera, nell’annunciare rivalse per frode, precisa che continuerà con i propri ispettori a controllare i mercati, a garanzia della qualità e della salute del consumatore, per individuare
produttori e commercianti che spacciano arance straniere per riberesi. I controlli saranno
estesi non solo al territorio di Ribera, ma ai centri mercatali di Palermo e delle maggiori città italiane. Viene chiesta una attiva collaborazione ai produttori per denunciare i malfattori e per salvaguardare la buona qualità del prodotto e l’economia riberese.

Tratto da La Sicilia del 2 Aprile 2009

Foto di www.tpi-italy.com